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Continuando a scavare nei ricordi tecnologici, 30 anni fa nasceva il Personal Computer IBM. Dieci anni prima, nel 1971, Ray Tomlinson spedì la prima email della storia da un mainframe IBM.

Mark Dean, uno dei 12 inventori del “5050” (questa era la sigla del PC IBM) racconta di quella rivoluzionaria decisione di creare un nuovo modello che potesse diffondersi a fasce aziendali e professionali di dimensione medio-piccola. Un’intuizione che avrebbe cambiato il mondo del computer. Sul mercato esistevano già i Sinclair, i Commodore e gli Apple II, ma il brand IBM aggiungeva al suo PC un’autorevolezza massima come strumento per le aziende. Aveva un design anni ’70, con monitor esterno per motivi di flessibilità di scelta. Integrava i floppy da 5.25″ inventati 10 anni prima e aveva una RAM da 16K (esatto Kilo, non Megabytes).

A questo evento è legato un altro fenomeno degli ultimi 30 anni: Microsoft.
IBM verso la fine del 1980 stava chiudendo l’accordo per montare il sistema operativo CP/M di Digital sui propri PC quando il proprietario di Digital decise di non firmare. Fu allora che si fecero avanti Paul Allen e Bill Gates, autori del BASIC, con un prototipo-clone del CP/M sviluppato da un’altra società, dalla quale acquistarono i diritti. Il buon funzionamento del Sistema Operativo 86-DOS e il suo prezzo economico decretarono il successo di un trio che ha segnato la storia recente: IBM-Intel-Microsoft.

Ebbi modo di provare in quegli anni il PC IBM, ma avendo acquistato nel 1984 il Macintosh, come ho scritto in un altro post, non lo apprezzai per via del suo sistema operativo macchinoso e poco friendly. Indubbiamente, però, quando si dice Personal Computer, il link immediato è al 5050. Probabilmente i nostri figli dimenticheranno il termine “PC”, dato che l’evoluzione ha già portato il sorpasso nelle vendite dei notebook e presto i tablet avranno la meglio. Tutto ciò che è ingombrante sta sparendo per far spazio (si fa per dire) a oggetti estremamente portabili o tascabili. IBM l’ha previsto da tempo, dato che non produce più hardware “personal”, ceduti ai Cinesi. E Dean stesso confessa di utilizzare un tablet e di pensare al PC come a oggetti di una generazione passata, come le lampadine a incandescenza e i dischi in vinile.

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