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La quotazione in borsa a Wall Street di Alibaba è solo la prima (grande) mossa della Cina lungo quella che potremmo chiamare la “via della seta digitale”, riprendendo quella che fu la via dei commerci tra il mondo dei Romani e quello della civiltà cinese. La seta di allora è oggi sostituita da un numero imponente di prodotti che la Cina produce per i mercati globali, brand italiani compresi. Ma la Cina di oggi e di domani è una potenza economica da primato, che non desidera solo essere la fabbrica del mondo bensì un paese che ambisce a guidare il commercio mondiale.

Il debutto.
Alibaba debutta il 19 settembre 2014 a Wall Street con il record di raccolta: 25 miliardi di dollari. Gli 8 clienti (numero fortunato per i Cinesi) che hanno suonato la campanella al NYSE hanno reso più che felice Jack Ma, l’uomo più ricco della Cina ancora prima della quotazione. Ex insegnante di inglese, aveva provato a convincere gli investitori della Silicon Valley senza successo, ma ora è proprio a sfidarli in casa: Alibaba ha ricavi che sono come quelli di Amazon e eBay insieme, una capitalizzazione di mercato superiore a eBay, Twitter e LinkedIn insieme, e un potenziale enorme dato il mercato cinese e le prospettive di crescita fuori dai confini nazionali.

La Cina alla conquista del mercato digitale.
Se oggi Alibaba ha 600 milioni di utenti e consegna circa 200 milioni di pacchi al giorno in Cina, possiamo affermare che è ancora agli inizi, come ha ammesso lo stesso Ma. Se finora l’e-commerce era un fenomeno degli Stati Uniti e, solo in qualche sporadico caso, anche europeo (vedi il nostro Yoox), con Alibaba è diventato cinese. Il territorio di conquista è ovviamente Stati Uniti ed Europa, dove Alibaba intenderà rafforzarsi col suo ecosistema che punta ad aiutare le piccole e medie imprese: una strategia che vede in campo anche lo Stato cinese con CCIG Mall, la piattaforma di e-commerce B2B fondata da Century Fortunet Limited, in partnership proprio con il governo cinese (China Council for the Promotion of International Trade ), aziende leader (China Telecom e China Union Pay) e una grande istituzione finanziaria (Bank of China). La piattaforma si prefigge di favorire il commercio elettronico tra i retailer cinesi, permettendo loro l’accesso a oltre mille tipologie di prodotti scelti tra otto paesi europei e americani, tra cui l’Italia. In Cina ci sono oggi 3 milioni di retailer collegati a CCIG Mall: negozi tradizionali, alberghi, Spa, club di golf, di tennis e privati, e mall fisici. La piattaforma è destinata a coprire non solo le grandi città di prima fascia, ma anche quelle di seconda e terza fascia e le 15 nascenti per accogliere altri 150 milioni di cinesi che stanno per lasciare le campagne. La piattaforma è riservata a prodotti esteri, fra quelli più difficili da trovare in Cina, l’ideale per le PMI italiane che realizzano prodotti di qualità a buon prezzo ma non possono, per dimensione, organizzare una rete di vendita diretta in Cina. I prodotti italiani che portano un grande brand sono avvantaggiati, mentre i piccoli produttori del Made in Italy soffrono la globalizzazione. La Cina, guidata evidentemente da persone lungimiranti e pratiche, ha capito come sfruttare l’enorme potenziale del commercio digitale ai fini del sistema-paese, portando benefici anche ad imprenditori di altri paesi.

Chi è il fondatore di Alibaba.
L’era delle leggende del digitale della prima ora, da Bill Gates a Steve Jobs, vede aggiungersi nuovi eroi capaci di cambiare il commercio nei prossimi 5-10 anni: Jack Ma è l’emblema della nuova Cina, quella che pensa in grande al mercato globale. Classe 1964, inizia a studiare da autodidatta l’inglese e a vent’anni percorre in bicicletta 40 chilometri ogni giorno per fare da guida turistica senza alcun compenso, animato solo dalla voglia di apprendere l’inglese, la lingua capace di aprirgli le porte del mondo. Nel 1979 conosce una famiglia australiana che sei anni dopo lo ospiterà per una breve vacanza in Australia: sarà l’evento che gli farà aprire gli occhi sul mondo fuori dalla Cina. Nel 1988 si laurea in inglese e  inizia la sua attività di insegnante, grazie alla quale compie un viaggio a Seattle nel 1995 durante il quale ha occasione di vedere per la prima volta Internet: sarà amore a prima vista. Tornato in patria, chiede ed ottiene un prestito di 2000 dollari per avviare il sito China Yellowpages, nonostante la sua totale inesperienza nel campo. Nel 1998 la svolta: raccolti sessantamila dollari grazie a 18 amici, fonda Alibaba.com che l’anno successivo diventa Alibaba Group. Da quel momento in poi si susseguono le intuizioni geniali che lo portano prima a fondare la piattaforma di ecommerce Taobao, poi nel 2004 Alipay, uno strumento di pagamento elettronico. Nel 2005 Alibaba Group acquisisce Yahoo! China. A Wall Street, fra l’ilarità della stampa americana, dice che il suo eroe è Forrest Gump e che ha sempre creduto nel successo, tanto da aver regalato ai dipendenti della sua Alibaba una t-shirt con la scritta in cinese: «Bisogna avere dei sogni. E se si avverassero?»

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