Leonardo è il nome di un programma finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiano. Con una dotazione di oltre 3 miliardi di euro, è uno dei programmi più importanti per la Ricerca scientifica nel nostro paese.
L’obiettivo principale di Leonardo è aiutare la scienza e l’industria a esplorare nuove idee e lanciare progetti di ricerca innovativi. I più grandi talenti scientifici del paese possono beneficiare di uno strumento tecnologico per sostenere la Ricerca nelle aree di base come la bioingegneria, la fisica, la chimica, la matematica e l’informatica, ma anche in settori più specifici come l’astronomia, la biologia, l’ecologia e l’ingegneria meccanica. Grazie a Leonardo, l’Italia sta diventando un centro di eccellenza nella ricerca scientifica, con ricercatori che stanno sviluppando soluzioni innovative per risolvere i problemi più complessi.
I contributi di Leonardo all’intelligenza artificiale.
Leonardo Da Vinci è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi geni della storia. In particolare, il suo lavoro ha ispirato e influenzato l’intelligenza artificiale (AI) come nessun altro. La sua filosofia, l’ingegneria e il design hanno fornito la base per lo sviluppo di macchine intelligenti che possono imparare e agire autonomamente. Da Vinci ha contribuito all’IA con il suo lavoro nell’ingegneria meccanica. Ha sviluppato macchine complesse in grado di effettuare compiti complessi, come il suo “automa” del XIV secolo, che è stato programmato per eseguire alcune azioni guidate da un meccanismo di ingranaggi. La sua filosofia ha dato origine ai concetti di apprendimento automatico e computer vision. Il suo lavoro sull’analisi dei movimenti e l’analisi della forma hanno ispirato le tecnologie di riconoscimento dei movimenti e della forma che sono al centro della ricerca sull’AI.
Il quarto computer più potente del mondo è stato installato a Bologna in una nuova area, il Tecnopolo. Leonardo è in un datacenter distribuito su un’area di 700 metri quadrati, per un totale di 340 tonnellate di materiale altamente tecnologico pronto a elaborare dati e informazioni a velocità mai viste prima. È infatti il quarto al mondo per capacità di calcolo. Diverrà operativo nella primavera del 2023 e baserà la sua azione su due moduli di calcolo specifici in grado di risolvere operazioni impossibili per la mente umana. Il supercomputer aiuterà gli scienziati ad approfondire tematiche sociali e ambientali, confrontandosi con bioingegneria, climatologia e previsioni del tempo, farmaci di nuova generazione, progetti complessi. Potrà aiutare a valutare nuove fonti di energia, l’utilizzo di veicoli autonomi, il riconoscimento facciale, le applicazioni chimiche e biochimiche in ambito ingegneristico e industriale, le malattie neurodegenerative. È un supercomputer che imita l’azione delle sinapsi dell’uomo, capaci di traghettare ed elaborare informazioni, idee e pensieri. In programma anche l’affinamento dei computer quantistici, basati sulla comprensione dell’infinitamente piccolo, leggi che governano il misterioso moto degli atomi e sembrano sfuggire a ogni logica quotidiana.
Il Tecnopolo di Bologna, cuore della Data Valley dell’Emilia-Romagna
Bologna, capitale dell’Emilia-Romagna, è al centro di una Data Valley internazionale che vanta supercomputer ai vertici mondiali e un’ampia ‘Big Data Community’ con politiche a sostegno di nuovi investimenti e un contesto imprenditoriale dinamico, volto a mettere l’Europa alla pari con i colossi USA e Cina.
Bologna e dintorni sono terra di Ferrari, Ducati, Pagani, Maserati e Lamborghini, ma con il Tecnopolo di Bologna conferma di essere un centro di ricerca italiano ed europeo di avanguardia su nuove tecnologie, big data, climatologia, sviluppo umano. Un hub di oltre 120mila metri quadri, che sorge in zona fiera, vicino all’autostrada. La tecnologia, grazie anche all’Università di Bologna, qui è di casa. E noi di Movantia siamo immersi in questa terra.
