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È arrivato un nuovo anno, ma le ombre della pandemia da COVID-19 non sono scomparse, anzi. Con la variante Omicron, di cui abbiamo parlato in questo articolo, sembra di essere tornati all’anno scorso. Il via al 2022 ha evidenziato nuovamente i problemi che parevano in via di soluzione con la scomparsa del virus, ma che oggi richiedono un nuovo impegno. In cima alla lista ci sono il burnout dei dipendenti e il turismo.

Di positivo c’è un adattamento del mondo imprenditoriale a uno scenario che durerà a lungo, se non altro per il fatto che alcuni comportamenti e abitudini saranno irreversibili. Gli imprenditori debbono affrontare ostacoli operativi, tra cui molte difficoltà nel trovare lavoratori adeguati e una spirale al rialzo dei prezzi delle merci. I prezzi dei prodotti di base, tra cui acciaio, semiconduttori e gas naturale, sono molto aumentati, così come i costi di spedizione internazionale. La necessità di decarbonizzazione aggiunge una sfida a lungo termine al quadro complessivo. Per superare questi problemi occorre spingere l’acceleratore sulla digitalizzazione e operare modifiche alle strutture organizzative.

Un’altra conseguenza del COVID-19, dicevamo, è la devastazione dei flussi turistici di tutto il mondo. Ad esempio, l’impatto finanziario della pandemia su New York City è sei volte quello degli attacchi dell’11 settembre 2001, costando alla città 1,2 miliardi di dollari in entrate fiscali perse legate al turismo. L’Italia sta soffrendo molto e si sta incoraggiando il turismo interno. Ma è evidente la preferenza a viaggiare meno di quanto non si facesse prima della pandemia. Il trasporto pubblico è vissuto dagli utenti come rischioso per il contagio, mentre i controlli sanitari sono un freno al viaggiare in aereo. Inoltre, il virus colpisce anche il personale operante nei trasporti, con migliaia di voli cancellati che causano ulteriori disagi e timori.

Quindi, riteniamo che fino a primavera si tornerà allo smart working dominante, a un utilizzo massiccio di incontri virtuali in videoconferenza e a una riduzione degli spostamenti turistici interni e soprattutto internazionali. L’affacciarsi dell’estate allenterà i timori, ma se arriveranno nuove varianti continueremo a vivere questo stato di ansia misto a paura, nonostante i vaccini e le precauzioni. L’aspetto di socialità nel fare affari rimarrà diverso da una volta.

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